Riccardo Marchi, scrittore, giornalista e saggista, è un personaggio erroneamente trascurato dal panorama letterario italiano. Paragonato dalla critica a Tozzi, a Verga e a Capuana, per il realismo della descrizione e per il suo essere studioso del folclore e delle tradizioni locali, in “Anteo e i suoi tre padri†ripercorre la vita di Anteo, protagonista delle sue opere più note.
Dopo aver scritto una prima stesura quasi di getto, il libro vede la luce con Marchi ultra novantenne, tornato alla scrittura per puro piacere personale.
L’ambiente è quello prediletto tra Collesalvetti e Livorno ed è struggente la memoria di una città perduta e dilaniata dalle bombe.
La trama, ben escogitata e sorprendente, ruota intorno alla figura di Anteo, nato da “tre padriâ€, con una soluzione finale di vera bravura. Un uomo alla ricerca della propria identità , con l’ansia di vivere, e mille difficoltà esistenziali.
Un ultimo romanzo, forse l’opera più completa dell’autore, sicuramente la più moderna per concezione e impianto narrativo.
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