Il 1990 segna il cinquantenario della morte di Nedo Nadi, il fuoriclasse livornese che con il fratello Aldo chiuse la storia della grande scherma italiana. Cinque medaglie d'oro in una sola Olimpiade su cinque gare disputate, Nedo Nadi è entrato nel mito vincendo tutto quello che c'era da vincere. Si firmava "re di spade" ma aveva ugualmente diritto alla corona del fioretto e della sciabola. I teatri e i saloni degli alberghi di lusso segnavano il tutto esaurito allorché erano in programma le sue sfide con i campioni stranieri.
Questo libro ci fa rivivere le sue gesta di ultimo eroe della pedana insieme a quelle di Mérignac, di Kirchkoffer, Eugenio Pini, Agesilao Greco, Turillo di San Malato, Giuseppe Mangiarotti, Candido Sassone, eccetera eccetera, splendidi mattatori della più nobile tra le arti marziali. Ci fa assistere ai duelli più drammatici da quelli dei fratelli Nadi a quelli di Nenni, Treves, Malaparte, Mussolini. Ci fa conoscere i retroscena di uno sport che era soprattutto una scuola di vita. Ci fa mostra anche Benito Mussolini con la sciabola in pugno che chiama Nedo Nadi a Palazzo Venezia e lo salva dagli squadristi livornesi decisi a troncargli il braccio delle vittorie.