Faccio, parlo, penso… Qualcuno potrà chiedersi: perché faccio e parlo vengono prima di penso? È evidente che tutti i bambini pensano a livello pratico prima di fare e di parlare ma è altrettanto evidente che compito dell'educazione scolastica è far raggiungere alla maggior parte degli alunni una buona padronanza del pensiero logico che non si produce spontaneamente, salvo casi eccezionali. Dunque il penso del titolo si riferisce specificamente al pensiero logico: per riflettere, prevedere, valutare.
L'insegnante che prende in mano per la prima volta questo libro, lo sfoglia o ne scorre frettolosamente l'indice, avrà come primo pensiero: "Ah, si tratta di educazione scientifica, proprio come ho già fatto anch'io…" Saremo felici se molti insegnanti ritroveranno attività da loro già adottate e con le quali si sentono a proprio agio, ma non si lascino ingannare da un esame superficiale: la novità di questo libro sta nel fatto che il suo scopo principale non sono precisamente le esperienze scientifiche, anche se da queste si possono trarre elementi molto utili per le conoscenze infantili. Si tratta invece di un programma di educazione linguistica per tutti i bambini allo stadio del pensiero preoperatorio, cioè in età di scuola materna o elementare.
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