"Il Coraggio delle parole" è espressione impegnativa ed emblematica, tratta da una annotazione di Franco Antonicelli rinvenuta in un appunto manoscritto dei primi anni '50, relativa alla sua attività radiofonica. Un 'espressione che evoca quella "disposizione morale all'intransigenza" propria di "una personalità dai forti contrasti, ricca di una straordinaria vitalità", come ricorda Norberto Bobbio.
Una personalità, quella di Antonicelli, complessa e poliedrica: letterato, combattente che, dal suo originario antifascismo, attraverso carcere e confino, passa alla Resistenza; poeta, saggista, editore, fotografo, disegnatore, raffinato conversatore e conferenziere,organizzatore e "suscitatore" di cultura e infine uomo politico. "Una versatilità che" ha osservato Bobbio "lo faceva apparire diverso secondo i momenti, le occasioni, gli ambienti, gli interlocutori". I testi che presentiamo sono relazioni, testimonianze e interventi di un convegno svoltosi a Livorno nel dicembre del 1994, dopo vent'anni dalla sua scomparsa. Questi contribuiscono a riprendere le fila di una riflessione già avviata ma anche a gettare nuova luce su alcune esperienze fondamentali del suo essere"suscitatore" e comunicatore di cultura: le "avventure" editoriali, Frassinelli e De Silva, le collaborazioni con "La Stampa" e la radio. Esperienze che dimostrano la capacità di Antonicelli di esprimersi con linguaggi e strumenti multiformi in ambienti storicamente diversi: l'Italia fascista prima, e quella repubblicana poi.