Belforte Editore Libraio |
ISBN: 887997
Vicende fra integrazione e chiusura nazionale
La storia della presenza greca a Livorno si articola attraverso fasi successive diversamente caratterizzate. Tra la metà del 1500 e la metà del 1600 si assiste ad un afflusso di Greci, con le relative famiglie, che si pongono al servizio della marina granducale.Questa presenza trova il suo referente religioso nella chiesa greco-unita. Di estrazione modesta ed alle dipendenze del Granduca, essa non è in grado di preservare l'aspetto più caratterizzante della nazione greca cioè l'ortodossia e talvolta neppure il rito bizantino. Lo sviluppo dei traffici marittimi tra Livorno e l'Oriente, alla metà del 1700, porta nella città mercanti greci di varia provenienza con un forte nucleo di origine epirota, che sono in pratica tra i fondatori e membri attivi della comunità. Con gli statuti, la chiesa e la scuola, essa si dà un tono di fermezza, quasi di chiusura nazionale nel tentativo di evitare l'abbraccio unitario ma, dopo una permanenza di due o tre generazioni e la naturalizzazione progressiva dei membri più rappresentativi, come i Rodocanacchi, si arriva allo svuotamento della comunità i cui segni monumentali si possono cogliere in quelle che furono le dimore di alcuni greci e, soprattutto, nel Cimitero greco, con i suoi eleganti e raffinati monumenti funebri.
Il libro rappresenta una originale ricerca ampiamente documentata, delle vicende storiche e dei rapporti tra i Greci e l'Italia dal 1500 al 1800, con una particolare attenzione alla realtà livornese e toscana.
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